07 aprile 2011

Zazie nel metrò





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- Zazie… se davvero ti va di vedere gli Invalides e la tomba vera del vero Napoleone, ti ci porto.
- Napoleone ‘ste palle. Quel pallone gonfiato col cappello da fesso non mi interessa.
- Cosa ti interessa, allora?
- Il metró.


Ostinata e impertinente, allergica agli ordini e alle buone maniere: Zazie è appena arrivata a Parigi – ospite dello zio Gabriel, di professione “ballerina di varietà” – e ha tutte le intenzioni di mettere sottosopra la capitale, in particolare dopo aver saputo che il metró (su cui la bambina desidera viaggiare più di ogni altra cosa) è chiuso per lo sciopero di quei fetenti di addetti alle pinze perforatrici. 




Una cocente delusione, di cui Zazie finisce presto per rifarsi scatenando le ire di un satiro trasformista, sconvolgendo la sensibilità di un tassista innamorato, tiranneggiando un’appiccicosa tardona dell’alta società e trascinando chiunque si trovi sulla sua traiettoria in una folle corsa tra strade, monumenti, bettole e nightclub di una Parigi assediata da orde di turisti scalmanati.


Dopo il famoso lungometraggio che Louis Malle ne ha tratto, il più celebre romanzo di Raymond Queneau torna con tutta la sua straripante vitalità in una nuova interpretazione “visiva” a opera del giovane fumettista francese Clément Oubrerie: un graphic novel dal ritmo indiavolato, brillante nello stile e nei colori, e qui impreziosito da una magnifica prefazione di Stefano Bartezzaghi e dalla nuova, irresistibile  voce italiana che una nuova traduzione ha saputo regalare alla più incantevole, pestifera ragazzina della letteratura mondiale.

Raymond Queneau (Le Havre 1903 - Parigi 1976) è tra gli autori più importanti della letteratura europea del Novecento. Membro attivo del movimento surrealista, nel 1944 entrò a far parte nel direttivo del C.N.E., il comitato nazionale degli scrittori nato negli ambienti della Resistenza francese. Autore di opere indimenticabili – tra cui I fiori blu, Esercizi di stile e, naturalmente, Zazie nel metró –, appassionato di matematica, linguistica e psicanalisi, nel corso della sua carriera Queneau ha lavorato anche come giornalista e ricoperto il ruolo di segretario generale presso la casa editrice Gallimard.

Clément Oubrerie nasce a Parigi nel 1966. Dopo la maturità inizia gli studi d’arte alla scuola Penninghen, ma li interrompe presto per partire per gli Stati Uniti; dopo due anni passati a esercitare ogni sorta di mestiere, torna in Francia: prende a illustrare libri per bambini – a tutt’oggi ne ha firmati una quarantina – e co-fonda lo studio d’animazione La Station. Con Marguerite Abouet, sua compagna anche nella vita, ha creato la serie a fumetti Aya de Yopougon, il cui primo volume è stato pubblicato in Italia da Rizzoli Lizard.
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