07 novembre 2011

Tormenti

La geniale arte del “papà” della commedia all’italiana nel suo capolavoro postumo, insieme romanzo e film “disegnato”.

“La sua opera è stata la medicina che ci ha guarito dal fascismo.”
Paolo Virzì




Inverno del 1937. Il governo democratico spagnolo è sotto l’attacco dell’esercito ribelle del generale Franco. Da tutto il mondo, giovani e meno giovani – tra cui i due protagonisti, Lolli e Mario – si uniscono alle Brigate Internazionali per contrastare gli insorti, a loro volta spalleggiati dal governo italiano e spagnolo. Tormenti, l’ultima opera di Furio Scarpelli, è un’analisi priva di pregiudizi della “gente italica”, un ritratto del nostro Paese narrato non per eventi ma “per umanità”. Un alfabeto dei sentimenti postumo, a opera di un protagonista indiscusso del nostro cinema, presentato al Roma Film Festival, trasformato in un film d’animazione coprodotto da Rai Cinema e con le voci di Alba Rohrwacher, Luca Zingaretti e Valerio Mastandrea.

Furio Scarpelli (Roma 1919-2010) ha lavorato come disegnatore per alcune riviste di satira prima di approdare alla sceneggiatura per il cinema negli anni Quaranta, creando con Age la coppia storica della commedia all’italiana. Tra le loro opere, I soliti ignoti e La grande guerra di Monicelli, I mostri di Risi, Sedotta e abbandonata di Germi, C’eravamo tanto amati di Scola.
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