Lui è un rifugiato togolese che possiede solo i vestiti che indossa.
Lei è una studentessa belga di buona famiglia.
Lui ha uno zio che l’ha messo sotto tortura.
Lei ha un papà amorevole… e leggermente preoccupato.
Sofie e Abou, Abou e Sofie: nulla può fermarli.
Tranne la paura.
Sofie è una giovane studentessa belga innamorata di Abou, un richiedente asilo arrivato dal Togo. I genitori della ragazza reagiscono all’idillio con una certa circospezione, ma finiscono per cedere – seppur tra mille dubbi – al desiderio dei due ragazzi di vivere insieme; quando però Abou rischierà di venire espulso dal Belgio, la necessità di prendere decisioni importanti si farà sempre più impellente.
Tenera, appassionante graphic novel (in buona parte autobiografica) Sofie e Abou mette a nudo con grande humour – e altrettanta delicatezza – tutti i dubbi, le paure, i pregiudizi da cui, per quanto si sforzino, gli occidentali non riescono mai completamente a liberarsi; ma è anche un inno alla libertà e alla forza della famiglia, l’originale resoconto di un amore eccezionale e di una battaglia per la vita e per la libertà.
Judith Vanistendael è nata e Leuven, in Belgio, nel 1974. Ha studiato arte e disegno a Berlino, Siviglia e Bruxelles, e illustrato diversi libri per bambini. Sofie e Abou è la sua prima graphic novel.
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