In libreria dal 10 ottobre
THE HIVE
di Charles Burns
della serie firmata da un maestro
del fumetto contemporaneo,
che mescola punk, pop-art, surrealismo
e iconografia “tintiniana”.
Un tanfo insostenibile nel settore 23, le urla agghiaccianti nelle stanze delle “riproduttrici”, i corridoi-tunnel invasi dai rifiuti: è qui che lavora Ninit, alter ego onirico di Doug. L’abbiamo lasciato nei pressi dell’alveare, all’arrivo della “nuova regina”. Quella stessa misteriosa ragazza è ora inchiodata a letto, il ventre spaventosamente gonfio celato da una coperta, e una collezione incompleta di fumetti femminili anni Cinquanta. Con The Hive, secondo volume della folle triologia di Charles Burns, continua il percorso a ritroso nei ricordi di Doug, un febbrile flusso di coscienza costellato di immagini e simboli ricorrenti, morbosi, riciclati inconsapevolmente dalla mente alienata del protagonista, prigioniero di un incubo dal quale è impossibile destarsi.
“Come spesso in David Lynch, Burns concepisce una storia-non storia
esemplificativa della galoppante schizofrenia contemporanea.” – INTERNAZIONALE
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THE HIVE di
Charles Burns (
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Cartonato, 22,5 x 29,5 cm, pp. 56 a col., Euro 20,00, 10 Ottobre 2012
CHARLES BURNS (Washington 1955) è tra i capiscuola del fumetto indipendente statunitense. All’esordio su “Raw”, storica antologia diretta da Art Spiegelman, segue un periodo di permanenza in Italia, grazie al quale pubblica sulle riviste “Frigidaire”, “Alter Alter”, “Dolce vita”, “Fuego”. Creatore del graphic novel Black Hole, unanimemente riconosciuto come uno dei capolavori dell’ultimo ventennio, Burns lavora anche come illustratore per “Time”, il “New Yorker” e il “New York Times Magazine”.