Ambasciatore del fumetto giapponese in Europa,
Jirō Taniguchi rinnova in Furari
la vena poetica delle sue opere più belle.
Furari è un’espressione giapponese che sta per “vagare senza meta”, “seguire il vento”: e il piacere del camminare, di opporsi alla furiosa corsa del mondo per concentrarsi sulla bellezza delle piccole cose, è il tema di quest’ultima opera, contemplativa e malinconica, di Jirō Taniguchi.
Il protagonista – ispirato al celebre cartografo Tadataka Inō, che tra il XVIII e il XIX secolo mappò per la prima volta il Giappone con tecniche di misurazione moderne – è un cinquantenne curioso di tutto, un edonista che osserva il mondo e con esso si fonde, immaginandosi ora gatto, ora uccello, ora formica, e rallegrando le proprie passeggiate lungo quelle che saranno le future strade di Tokyo con gli haiku:
“Sui fiori e sugli alberi / anche nei corsi d’acqua / la pioggia posa il profumo / delle quattro stagioni”.
Perché è indispensabile saper vedere le meraviglie attorno a noi, e lasciarsi incantare da esse.
“Camminare è il movimento più importante per l’essere umano.
Siamo liberi di decidere il ritmo dei nostri passi,
e di percepire tutto ciò che vediamo
nella sua più intima verità.” – Jirō Taniguchi
Le prime pagine di Furari - Sulle orme del vento di Jirō Taniguchi si possono leggere in anteprima su pdf oppure di seguito:
Brossura con alette,
17 x 24 cm,
pp. 216 in b/n,
€ 17,00,
12 settembre 2012
JIRŌ TANIGUCHI (Tottori 1947) è il fumettista giapponese più amato in Europa. Tra i suoi libri pubblicati per Rizzoli Lizard, Uno zoo d’inverno (2010), i due volumi del romanzo Gli anni dolci (2011), Un anno – Primavera (2011) e il recente La vetta degli Dei (2012). Vive e lavora a Tokyo.
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